Dovevamo assistere al ritorno di Qui Bo dalla piattaforma, vedere come avrebbe risposto ai due record segnati dal connazionale Yang Jian a Londra, ma questa tappa russa delle WS ha visto la squadra cinese relativamente sottotono, con due forfait, proprio Bo dalla piattaforma e Qin Kai dal trampolino, più diverse medaglie d’oro sfumate: forse sono umani anche loro?
Comunque oggi nelle finali dalla piattaforma le prime due posizioni sono state loro, senza ombra di dubbio, ma non senza sorprese: ci si aspettava che le medaglie d’oro andassero a Yang Jian e Chen Ruolin, ma, come amo ripetere: “nei tuffi non si puo’ mai dare nulla per scontato” ed entrambi i super tuffatori sono finiti in seconda posizione.
Stranamente Jiang ha iniziato la gara con un errore, solo 73 punti con il triplo e mezzo rovesciato, per poi “ricaderci” al quarto tuffo, il quadruplo e mezzo ritornato, 79 punti; per lui un totale di 557 punti: sono sempre punteggi stellari, ma in casi come questo anche pochi punti fanno la differenza e Chen Aisen si è aggiudicato la vittoria proprio con 6 punti di vantaggio. Al terzo posto il russo Victor Minibaev, con 530 punti, che l’ultimo salto è riuscito a scavalcare il tedesco Sasha Klein.
Non posso poi non mettere attenzione nei punteggi di tutti e sei i finalisti: a chiudere la classifica l’ucraino Bondar a quota 499 punti, numeri importanti sopratutto se si tiene in considerazione l’assenza di Tom Daley.
Anche in campo femminile la Ruolin, di solito impeccabile, ha saltato in maniera “opaca”, non riuscendo mai ad eccellere in nessun tuffo; ne ha tratto vantaggio la Liu Huixia che con 411 punti ha scavalcato l’amica e rivale di 14 punti. Chi invece ha impressionato è stata l’ucraina Julia Prokopchuk che con ben 380 punti ha sbaragliato l’agguerrita concorrenza di tre ottime piattaformiste: Tonia Couch, Pandelela Rinong e Paola Espinosa; le ultime due sono medaglie olimpiche! Sia la Prokopchuk che la Couch saranno le tuffatrici da battere se Noemi Batki vorra’ conquistare il titolo europeo a Berlino!