Tre finalisti azzurri su quattro nella settima giornata di gare ai Campionati Mondiali giovanili di tuffi in corso a Rio de Janeiro: Viola Bellato e Marianna Cannone passano il turno dal trampolino 3 metri, rispettivamente con il sesto e il dodicesimo posto; nella “gara regina”, la piattaforma maschile, una lotta senza esclusione di colpi vede Simone Conte passare come nono e Raffaele Pelligra mancare la qualificazione, più per meriti altrui che per demeriti propri.
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Buona prova delle due azzurre nella gara B (Ragazze) dal trampolino 3 metri. Nessun errore di rilievo e una serie di buona qualità per Viola Bellato, che si è mantenuta nella metà alta della classifica sia dopo gli obbligatori, sia dopo i liberi: ci sono potenzialità per fare bene anche in finale, vista la possibilità di migliorare tutti i tuffi liberi, ma la prestazione le vale momentaneamente il sesto posto con 328.40 punti.
Qualche brivido in più per Marianna Cannone, che a sua volta ha gareggiato abbastanza bene ma ha rischiato grosso con il suo tuffo conclusivo, il doppio e mezzo ritornato raggruppato, che per giunta era anche quello a più alto coefficiente. L’errore stava per costarle l’eliminazione, ma si è salvata per meno di un punto, raccogliendo il dodicesimo posto con 312.80 punti.
Guidano la classifica le due tuffatrici messicane, Zyanya Parra Martin e Rut Elisa Paez Manjarres, rispettivamente con 354.15 punti e 346.50 punti, davanti alle due tedesche, Zoe Schneider con 344.95 punti e Nina Berger con 344.50 punti: si prospetta una gara di grande equilbrio! Qualificate anche Kayla Jensen (USA), Lila Gokiert (Canada), Chan Tsz Ming (Hong Kong), Skye Fisher-Eames (Gran Bretagna), Deanna Drake (Australia) e Inoue Yuna (Giappone).
Altissimo il livello della piattaforma maschile A (Juniores), con tuffi di altissimo livello, diversi atleti già ben inseriti nelle rispettive nazionali maggiori e coefficienti di difficoltà da finale mondiale… ma assoluta! Con solo dodici posti a disposizione su ventinove partecipanti la lotta è stata serratissima, con tuffatori eliminati pur non avendo commesso errori, ma semplicemente perché altri sono stati più bravi, e una soglia di qualificazione altissima (oltre 480 punti): esattamente il livello di sport che… ci piace!
In questo contesto Simone Conte ha portato a casa una prova di ottimo livello: terzo dopo gli obbligatori, due liberi sopra i 70 punti e due nettamente sopra i 60, e una sola sbavatura, quella sul triplo e mezzo indietro, che lo ferma poco sotto quota 500 punti, considerata la soglia dell’eccellenza – per la precisione, 492.55 punti che gli valgono il nono posto in una classifica quantomai corta (il secondo posto è a meno di venti punti).
Eliminato, nonostante una prova a sua volta più che positiva, Raffaele Pelligra: obbligatori con la media poco sotto il 7.5 in una gara del genere gli sono valsi la ventesima posizione, e anche lui ha commesso un errore, sul doppio indietro dalla verticale con un avvitamento e mezzo. Chiude con il diciottesimo posto finale e 455.25 punti.
Guida la classifica l’americano Joshua Hedberg con 527.25 punti, davanti all’ucraino Danylo Avanesov con 510.65 punti e al malese Elvis Anak Clement con 510.15 punti. In una finale stellare ci saranno anche i messicani Alejandro Flores Jimenez ed Emilio Trevino Laureano, l’iraniano Sam Vajerhelabad, gli australiani Jonah Mercieca e Jaxon Bowshire, l’altro americano Misha Andriyuk, il britannico Noah Penman e il norvegese Isak Borslien.