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Red Bull Cliff Diving World Series: Filippine – Iffland regina, torna al successo Gary Hunt

Pubblicato il Cliff Diving, Competitions, Diving, Gare, Grandi Altezze, High Diving, Results, Risultati, Tuffi, World Series

La prima tappa delle Red Bull Cliff Diving World Series 2025 a Palawan, nelle Filippine, vede l’ennesima conferma di Rhiannan Iffland in campo femminile e il ritorno del redivivo Gary Hunt (nella foto, cortesia Red Bull Content Pool) in quello maschile: se per la campionessa australiana si tratta della 42ª vittoria in 52 gare disputate, a ulteriore conferma del suo dominio, Hunt torna alla vittoria dopo ben tre anni e dopo la stagione sabbatica spesa per la preparazione alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Non una prova positiva per i permanent diver azzurri: Elisa Cosetti è decima, Andrea Barnaba è costretto al ritiro dopo il primo tuffo.

Nessuna sorpresa in campo femminile: Rhiannan Iffland, dominatrice incontrastata della disciplina dal 2016, è tornata a tuffarsi con la consueta precisione nelle acque cristalline di El Nido, conquistando ancora una volta il gradino più alto del podio con 352.95 punti e conquistando anche il punto bonus per il miglior tuffo.

«Sono super, super felice, e sinceramente sollevata», ha dichiarato Iffland al termine della gara. «Sono arrivata senza grande fiducia, non sapevo se ce l’avrei fatta… ma ce l’ho fatta. Questa è una location bellissima ma impegnativa, e dimostra che chi ha esperienza ha un vantaggio reale.»

Sul podio insieme alla campionessa australiana, due volti nuovi del cliff diving femminile, entrate quest’anno tra i permanent diver dopo la promozione alla fine della stagione 2024. L’americana Kaylea Arnett, che aveva momentaneamente guidato la classifica dopo il primo round, ha chiuso al secondo posto con 320.65 punti, firmando così il suo quarto podio in sei apparizioni; terza con 313.80 punti la diciottenne ucraina Nelli Chukanivska, che conferma il promettente risultato ottenuto nell’ultima gara della scorsa stagione. In difficoltà la canadese Molly Carlson sia sull’obbligatorio iniziale (triplo avanti con barani), sia sul primo dei due liberi di domenica (triplo avanti con un avvitamento e mezzo): per lei solo la quinta posizione, un risultato che in una stagione così corta può essere pregiudicante per la corsa al titolo.

Decimo posto per l’azzurra Elisa Cosetti, non efficace come al suo solito sugli obbligatori in un ambiente “naturale”, mentre è stata molto migliore sui due liberi di domenica: per lei 255.55 punti.

In campo maschile non può che essere celebrato il trionfo del redivivo Gary Hunt: il quarantenne francese di origini britanniche è tornato in gara come wildcard dopo aver rinunciato alla sua posizione di permanent diver nella scorsa stagione per inseguire il sogno olimpico in patria. E ha centrato il bersaglio, con la prima vittoria in World Series dopo quasi tre anni di digiuno e con il punteggio monstre di 422.10 punti.

«Mi sento benissimo, non vedo l’ora di dirlo a mia moglie», ha dichiarato il fuoriclasse francese, che ha preso il comando dopo il secondo round e ha chiuso la gara con due liberi da oltre 130 punti, un triplo avanti con tre avvitamenti e mezzo e un impeccabile triplo indietro con quattro avvitamenti, assicurandosi così il gradino più alto del podio. «Abbiamo viaggiato negli ultimi sei mesi e da dopo le Olimpiadi ho fatto forse otto o nove sessioni in piscina. Era una prova decisiva per me: se non fosse andata bene, la mia stagione sarebbe finita qui. Adesso non possono che invitarmi di nuovo.»

Al fianco di Hunt, sono saliti sul podio due volti ben noti del circuito: il messicano Jonathan Paredes, protagonista di una gara brillante culminata nel suo miglior risultato dal 2019 con un secondo posto e 381.90 punti, e il rumeno Constantin Popovici, terzo con 381.15 punti ma vincitore del punto bonus per il tuffo coi voti più alti. Curiosamente, è lo stesso identico trio che aveva conquistato il podio quando la World Series fece tappa a Palawan nel 2019.

A rendere l’impresa ancora più memorabile, un dato storico: per la prima volta nella competizione maschile, due wildcard si piazzano ai primi due posti; e con la somma delle età dei tre finalisti, questo è ufficialmente il podio più “esperto” di sempre.

Andrea Barnaba è stato costretto al ritiro dopo il tuffo nullo ottenuto nel primo obbligatorio: durante l’esecuzione del tuffo si è “perso” in aria – una situazione pericolosa per qualunque tuffatore e ancora di più per un cliff diver, che entra in acqua ad altissima velocità – e anche se ha avuto la prontezza di assumere una posizione per limitare i danni, è entrato in acqua di testa anziché di piedi. Per fortuna le conseguenze immediate sono sembrate limitate: il tuffatore italiano è uscito subito fuori dall’acqua per rassicurare tutti, ma in accordo con il team medico non ha proseguito la gara e al rientro in Italia si valuterà la situazione per vedere se l’impatto ha causato dei danni. Gli auguriamo una pronta guarigione e di rivederlo al meglio a Polignano e poi ai Mondiali!

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