Si sono conclusi nella mattina di venerdì i Campionati Oceanici a Brisbane, valevoli per le qualificazioni olimpiche di Parigi 2024 per l’Oceania: come da pronostici l’Australia ha conquistato tutti i pass in palio, ottenendo il diritto di qualificare quattro atleti nelle quattro specialità individuali ai Giochi Olimpici.
Potete rivedere a questo link i video delle gare.
Come quattro anni fa, è stato il cinese naturalizzato australiano Li Shixin a vincere la prova continentale dal trampolino 3 metri, e quasi con lo stesso punteggio – 456.65, contro i 456.90 dei Campionati Oceanici 2019. Era di gran lunga l’atleta più esperto in gara: uno dei migliori interpreti dal trampolino di 1 metro, in cui ha ottenuto due titoli mondiali (a Shanghai nel 2011 e a Barcellona nel 2013), non fu mai selezionato per la squadra olimpica cinese, che in quel momento vedeva in squadra tre campionissimi come Qin Kai, He Chong e Luo Yutong. Aveva dunque deciso di interrompere la sua carriera agonistica per cercare lavoro come allenatore in Australia, dove però ha ritrovato la passione decidendo di cambiare la propria cittadinanza sportiva. Da allora una seconda giovinezza: la prima partecipazione olimpica a Tokyo 2020, e soprattutto il bronzo iridato ai Campionati Mondiali di Budapest 2022.
1 | Shixin Li | Australia | 456.65 | |
2 | Kurtis Mathews | Australia | 416.60 | |
3 | Liam Stone | New Zealand | 404.15 | |
4 | Nathan Brown | New Zealand | 293.25 |
Anche Nikita Hains si è confermata, dopo quattro anni, campionessa dell’Oceania dalla piattaforma, stravincendo la gara da 10 metri con 314.90 punti. L’Australia ha una grande tradizione di piattaformiste ma nell’ultimo decennio, a parte la sempiterna Melissa Wu, ha fatto fatica a trovare atlete che potessero restare a lungo ai massimi vertici. Con due ori continentali a soli 23 anni, la Hains può senz’altro sfatare questa “maledizione”.
1 | Nikita Hains | Australia | 314.90 | |
2 | Milly Puckeridge | Australia | 263.05 | |
3 | Mikali Dawson | New Zealand | 213.05 |
Tiratissima la gara femminile da 3 metri, la più incerta del programma vista la presenza dell’esperta Georgia Sheehan, della ex piattaformista olimpica Brittany O’Brien e della neozelandese Elizabeth Cui (coniugata Roussel), prima tuffatrice neozelandese della storia a qualificarsi a due edizioni dei Giochi. A spuntarla è stata la Sheehan con 318 punti netti, premiata dalla sua regolarità in gara, e approfittando delle sbavature della O’Brien sul doppio e mezzo indietro e della Roussel sul triplo e mezzo avanti. Per l’Australia è la seconda carta olimpica in questa specialità: la prima l’aveva conquistata Maddison Keeney a Fukuoka.
1 | Georgia Sheehan | Australia | 318.00 | |
2 | Brittany O`Brien | Australia | 303.60 | |
3 | Elizabeth Roussel | New Zealand | 294.35 | |
4 | Maggie Squire | New Zealand | 247.75 |
Netta invece la divisione dei valori nella finale dalla piattaforma, con i due australiani sopra quota 400 punti e i tre neozelandesi tutti racchiusi in due punti e mezzo intorno a quota 335. A spuntarla è stato Sam Fricker, che l’ha spuntata per appena 65 centesimi di punto (406.25 punti contro i 405.60 di Jaxon Bowshire): un piccolo risarcimento, dopo aver perso l’oro continentale quattro anni fa per 15 centesimi di punto. Anche in questa specialità è il secondo pass per l’Australia, con il primo conquistato dal campione del mondo in carica Cassiel Rousseau.
1 | Sam Fricker | Australia | 406.25 | |
2 | Jaxon Bowshire | Australia | 405.60 | |
3 | Luke Sipkes | New Zealand | 335.70 | |
4 | Nathan Brown | New Zealand | 333.30 | |
5 | Arno Lee | New Zealand | 333.00 |
Nessuno degli atleti vincitori a Brisbane è certo di andare alle Olimpiadi: l’Australia deciderà la squadra olimpica con il metodo dei trials (gara secca in prossimità dei Giochi), lo stesso che utilizzerà a partire da dopodomani – ancora a Brisbane – per formare la squadra che parteciperà ai Campionati Mondiali di Doha 2024.