Menu Chiudi

NewSplash: Tom Daley annuncia il ritorno, obiettivo Parigi 2024!

Pubblicato il Atleti, Diving, Estero, NewSplash, Road to Paris 2024, Tuffi

È ufficiale il ritorno di uno dei grandi protagonisti dei tuffi dell’ultimo decennio: aveva smesso di gareggiare dopo le Olimpiadi di Tokyo, ma non si era mai ritirato ufficialmente, e Tom Daley ha deciso di provare a tornare in vasca, con l’obiettivo di difendere l’oro olimpico nel sincro piattaforma!

Tom ha fatto personalmente questo annuncio, aggiornando dopo quasi due anni il suo vlog Daley Diaries (la serie di video che pubblica come diario su YouTube) con un video dal titolo eloquente, “Non sento di essere pronto per appendere il costume al chiodo!”. Aveva infatti deciso di dedicarsi alla sua famiglia dopo la vittoria sui cinesi a Tokyo nel 2021, accogliendo dopo il primogenito Robbie anche una seconda figlia, Phoenix, ma è stato proprio il figlio a dargli la spinta per tornare a gareggiare.

“Parigi 2024 è decisamente un obiettivo. Non so se sarà possibile raggiungerlo, ma mai dire mai. Non so ancora se sarò in grado di essere in condizioni decenti, e non voglio ufficialmente candidarmi alla squadra olimpica nel 2024 – non ancora.”

Da quando ha ufficializzato la sua relazione con lo sceneggiatore e produttore Dustin Lance Black, che dura da quasi dieci anni, Daley risiede in California, e tornava in Gran Bretagna solo in visita o per allenarsi.

“Sulla carta ero ormai ritirato. Sono andato al Museo Olimpico di Colorado Springs,” (città che ospita il comitato olimpico e paralimpico degli Stati Uniti, ndr), “e ho portato Robbie con me. Abbiamo partecipato a varie esperienze, anche a una gara virtuale di sci, e poi abbiamo visto un video molto potente sulle Olimpiadi. Quando il video è partito, ho iniziato a piangere, e non sono riuscito a controllarmi: uscendo dal museo, ho sentito qualcosa cambiare in me, ho sentito che non ero ancora pronto a dire basta.”

In quell’occasione, Robbie ha detto che voleva vederlo tuffarsi alle Olimpiadi: per effetto della pandemia, i Giochi Olimpici di Tokyo si sono infatti tenuti senza spettatori, a porte chiuse. “Quella frase ha acceso di nuovo la fiamma in me, e voglio vedere dove mi porterà. Voglio essere di esempio per i miei figli su quanto sia importante lavorare e lottare per qualcosa che ami.”

“Non so dove mi porterà questa strada, ma non ero e non sono pronto a lasciar andare questo sport. Il viaggio inizia.”

Con ogni probabilità nel mirino di Daley c’è la gara sincronizzata dalla piattaforma, specialità in cui è campione olimpico in carica nonché un obiettivo realistico per un atleta che, seppur fortissimo, non si è allenato negli ultimi due anni: il sincro prevede solo quattro tuffi liberi (più due obbligatori) ed è una finale diretta, mentre la gara individuale prevede sei tuffi liberi e due turni eliminatori; inoltre la Gran Bretagna è già in possesso delle carte olimpiche da 10 metri, ottenute da Kyle Kothari e Noah Williams con due grandi prestazioni vicine al podio mondiale, e per togliere il posto a uno dei due Daley dovrebbe dimostrare di essere più competitivo di loro, oppure confidare in una decisione federale diretta.

D’altro canto, la Gran Bretagna non ha ancora il pass olimpico nel sincro piattaforma: la coppia britannica è infatti arrivata quarta a Fukuoka, mancando l’obiettivo per una posizione, e sarà necessario conquistare la qualificazione ai Mondiali di Doha il prossimo febbraio. Vedremo come si evolverà la situazione, e facciamo il nostro in bocca al lupo a Daley per la sua ultima avventura!

 

Daley è uno dei tuffatori più vincenti della storia di questo sport e sicuramente uno dei più popolari dell’ultimo ventennio. Per lui sarebbe la quinta partecipazione (a trent’anni, un’età ragionevole per continuare a gareggiare) ai Giochi Olimpici: si classificò settimo a Beijing nel 2008 come il più giovane britannico di sempre in qualsiasi sport, un anno prima di scioccare il mondo e vincere il titolo mondiale a Roma. Alle Olimpiadi di casa nel 2012 vinse il bronzo olimpico nell’individuale, per poi essere clamorosamente eliminato in semifinale nel 2016 (a Rio vinse comunque il bronzo nel sincro piattaforma). Andarono molto meglio le Olimpiadi di Tokyo, con un secondo bronzo individuale e soprattutto l’oro olimpico nel sincro con Matty Lee, battendo i cinesi per poco più di un punto e negando il clean sweep alla Repubblica Popolare. Le sue vittorie lo hanno reso estremamente popolare nel suo paese e oltre, diventando una celebrità che ha preso parte a diversi eventi televisivi e mondani.

In carriera Daley ha ben sei medaglie mondiali, di cui tre ori (individuale piattaforma a Roma 2009 e Budapest 2017, e team event a Kazan 2015), un argento (nel sincro misto 3 metri, ancora a Budapest) e due bronzi (individuale a Kazan 2015 e sincro piattaforma a Gwangju 2019); cinque medaglie d’oro e tre d’argento ai campionati europei, cui ha preso parte soltanto nelle edizioni “pari” (quelle che comprendono tutti gli sport acquatici); due medaglie d’oro e due di bronzo in Coppa del Mondo; quattro medaglie d’oro e una d’argento in tre edizioni dei Giochi del Commonwealth.

Share via
Copy link