Avevamo tutti previsto che sarebbe stata una finale spettacolare, dopo le grandi imprese dei tuffatori in gara sia nell’eliminatoria che in semifinale. I migliori dodici del mondo si sono infatti sfidati nell’ultima finale dalle altezze ordinarie di questa edizione – da domani toccherà alle specialità di high diving – in una competizione in cui tutti hanno provato a dare il massimo, ognuno con i propri obiettivi.
Almeno in sei i candidati per una medaglia, partendo dal padrone di casa Victor Minibaev, passando per i cinesi Qiu Bo e Yang Jian, per arrivare all’americano e campione olimpico in carica David Boudia, l’inglese Thomas Daley e il messicano Ivan Garcia. Per gli altri, che hanno conquistato il pass olimpico per la propria nazione, c’era l’importante chance di entrare tra i primi otto e qualificarsi per le FINA Diving World Series 2016.
Si è capito abbastanza presto, però, che la lotta per l’oro e l’argento si sarebbe disputata tra due soli di questi tuffatori. Qiu Bo e Boudia hanno infatti eseguito una serie di tuffi di altissimo valore tecnico, senza sbagliare quasi niente: sempre sopra i 90 punti fino all’ultimo tuffo il cinese, per due volte vicino o sopra i 100 punti lo statunitense. Gara avvincente e abbastanza equilibrata, invece, per il bronzo: Tom Daley ha sbagliato il suo nuovo tuffo, il triplo e mezzo avanti con un avvitamento, ma ha recuperato alla grande con i successivi tuffi; a Garcia è invece riuscito il quadruplo e mezzo ritornato, coefficiente 4.1, che gli ha fruttato ben 104 punti; mentre il russo Minibaev e il cinese Yang hanno dovuto rinunciare alla lotta per il bronzo per gravi errori commessi rispettivamente sul triplo e mezzo indietro e sul doppio-con-doppio indietro.
Alla fine, prima degli ultimi tuffi, Garcia e Daley erano esattamente alla pari, con un tuffo di pari coefficiente (3.6) per ciascuno: a prevalere l’inglese, con un triplo e mezzo indietro molto vicino alla perfezione e 537.95 punti, mentre il messicano con 518.95 punti è finito fuori dal podio. Qiu Bo ha vinto l’oro con 587 punti, un punteggio davvero stellare, mentre il meritato argento è andato a David Boudia con 560.20 punti.
Alle spalle dei big, grandi prove del russo Nikita Shleikher, finito molto vicino al compagno di squadra Minibaev, e del francese Benjamin Auffret, andato sopra 490 punti e migliorato molto rispetto agli Europei di Rostock, in cui già aveva mostrato di essere un futuro campioncino: per tutti e due l’accesso alle World Series, che spetta ai primi otto di diritto. Non bene invece Sascha Klein, che ha chiuso in sordina l’ultimo Mondiale di una carriera straordinariamente proficua, e l’altro cinese Yang, addirittura decimo con il “modesto” (per i cinesi) punteggio di 450 punti.
Il medagliere finale per i tuffi vede, al solito, la Cina davanti a tutti, ma con soli 10 ori sui 13 disponibili e soprattutto con un numero sorprendentemente esiguo di medaglie dei “secondi tuffatori” (3 argenti e 2 bronzi): in tutte le gare individuali, infatti, a eccezione del metro e dei 3 metri femminili, c’è stato un solo cinese sul podio.
Dal secondo al quarto posto tre storiche novità, con la Gran Bretagna (1 oro e 3 bronzi) e l’Italia (1 oro e 2 bronzi) sul “podio” delle nazioni, e la Nord Corea (1 oro e 1 bronzo) che sopravanza nazioni con ambizioni molto poco nascoste e parzialmente deluse, come il Canada (quinto posto con 4 argenti) e i padroni di casa della Russia, grandi delusi con “solo” 2 argenti e 1 bronzo. Nel medagliere anche Ucraina (2 argenti), USA (1 argento e 1 bronzo), Messico (1 argento), Australia (2 bronzo) e Malaysia (1 bronzo).
Per la classifica per nazioni, che tiene conto dei piazzamenti di tutti gli atleti partecipanti per ciascuna nazione, il podio è composto da Cina (350 punti), Russia (169) e Canada (135), mentre l’Italia è nona con 94.5 punti.
Foto: G. Scala/Deepbluemedia