Il giovane tuffatore azzurro Adriano Ruslan Cristofori sabato ha terminato un viaggio straordinario, che lo ha portato da un orfanatrofio ucraino fino al podio dei Giochi Europei di Baku.
Nonostante fosse eccitato e felice di aver vinto la medaglia d’argento nella finale del trampolino da 3 metri, ha dichiarato che queste emozioni erano niente in confronto a quelle provate quando ha incontrato per la prima volta i suoi genitori adottivi a cui lui deve tutto.
Subito dopo la gara, che ha visto l’azzurro sfruttare a suo fare gli errori dei suoi avversari, tuffarsi molto bene e guadagnarsi la seconda posizione dietro al britannico James Heatly, il diciottenne romano si è fermato a riflettere su quanto potessero essere fieri di lui i suoi genitori per il suo risultato.
“Non so cosa sia successo quando ero un bambino, ma ero un orfano ed è stato solo all’età di 4 anni che ho incontrato la famiglia italiana che stava cercando di adottare un figlio”, ha detto Adriano.
Marco Cristofori, fotografo per un’agenzia di stampa, e Germana, un’insegnante di scuola elementare, avevano visto una foto di Ruslan sul sito dell’orfanotrofio e dopo una lunga attesa e la lunga trafila dovuta alle leggi italiane, finalmente riuscirono ad incontrarlo a Kherson.
“Mi ricordo quando arrivarono la prima volta. Conoscerli fu una grande emozione, molto più grande di quella provata nel vincere la medaglia d’argento”, ha confessato il tuffatore azzurro, la cui carriera sportiva è iniziata dopo essere partito con i suoi nuovi genitori.
“Ci spostammo in Spagna, perché a quel tempo la famiglia lavorava lì, poi dopo 12 anni a Madrid siamo tornati in Italia“.
“Attualmente mio padre lavora ancora lì, e mamma invece è a Roma, non ho ancora avuto occasione di parlare con loro, ma credo che sarà molto emozionante; i miei genitori mi hanno dato tutto quello che ho: la scuola, i tuffi… Spero siano orgogliosi di me!”
Oggi Adriano è in viaggio per tornare a Roma, dove lo aspetta la sua famiglia.