Nella terza e ultima giornata di gare a Beijing per l’atto conclusivo della Diving World Cup 2025, Chiara Pellacani si conferma la punta di diamante dell’attuale nazionale italiana: nella Super Final dal trampolino raggiunge la finalissima a quattro dopo una grande prova nelle eliminatorie, sconfitta soltanto dalle due cinesi e da Maddison Keeney.
Sfide impossibili per gli altri due azzurri, accoppiati ai cinesi vincitori delle medaglie d’oro: Elisa Pizzini esce contro Chen Jia ed è undicesima, Riccardo Giovannini contro Zhu Zifeng ed è ottavo.
Testa a testa col brivido per Chiara Pellacani, con l’americana Sophie Verzyl (già incrociata ai campionati universitari statunitensi) che si dimostra un osso veramente duro: nonostante tre tuffi impeccabili dell’azzurra e tutti sopra i 63 punti, la statunitense non molla di un centimetro e viene eliminata per un solo punto: 195.65 punti il punteggio per Pellacani, 194.60 quello per Verzyl!
Impresa impossibile per Elisa Pizzini, accoppiata dopo i ripescaggi alla primatista Jia Chen: tre tuffi senza errori per l’altra azzurra in gara, che alla fine chiuderà con 169.50 punti e l’undicesimo posto, ma lo strapotere cinese è veramente eccessivo e il distacco impietoso.
Nessuna sorpresa negli altri quattro bracket: a passare in semifinale sono la cinese Chen Yiwen, la canadese Mia Vallèe, l’australiana Maddison Keeney e la giapponese Minami Sayaka.
Nel girone di semifinale la Pellacani si è ritrovata Chen Jia e la Vallèe, con una sfida nella sfida: se la cinese ha fatto gara a sé veleggiando con una media di oltre settanta punti a tuffo, l’azzurra e la canadese partivano distanziate da appena cinque centesimi di punto, e con gli stessi due tuffi a disposizione. Inoltre, le due tuffatrici sono molto amiche, nonché compagne di squadra all’Università di Miami dove hanno anche condiviso uno storico podio dal trampolino 1 metro al campionato nazionale. La Vallèe è passata davanti con il doppio e mezzo ritornato carpiato, ma non ha avuto scampo sul doppio e mezzo rovesciato: con i suoi 61.50 punti e l’ottimo punteggio finale di 315.65 punti, la Pellacani l’ha eliminata!
La finalissima a quattro era quasi una rimpatriata della “top four” dei Giochi Olimpici, con la nuova fuoriclasse Chen Jia a sostituire la più incostante Chang Yani, ma per il resto identica anche nelle posizioni: doppietta cinese con Jia a quota 382.05 punti e Ywen Chen con 368.40 punti, bronzo alla Keeney con 359.15 punti. Anche stavolta Chiara Pellacani si è fermata al quarto posto, complice una sbavatura sul doppio e mezzo rovesciato, con 291.60 punti: ma ancora una volta ha dimostrato di poter giocare al tavolo delle migliori al mondo.
Finisce dopo tre tuffi, come preventivato, la gara di Riccardo Giovannini dalla piattaforma: col ritiro in extremis del canadese Cullen, si è salvato dal cinese Cheng Zilong… solo per ritrovarsi accoppiato con il suo connazionale Zhu Zifeng. Giovannini ha fatto un bel tris di tuffi, tutti sopra i 67 punti e con il triplo e mezzo indietro da oltre 75, ma competere con atleti che di punti riescono a farne 90 a tuffo è veramente ai limiti dell’impossibile. In ogni caso il suo è stato un buon punteggio e gli ha permesso di classificarsi ottavo.
A qualificarsi anche l’altro cinese Cheng Zilong, l’australiano Cassiel Rousseau, l’ucraino Oleksii Sereda, il messicano Randal Willars e, a sorpresa, lo spagnolo Jorge Rodriguez, che ha ribaltato i pronostici eliminando il meglio classificato Benjamin Tessier.
In semifinale Rodriguez non ha avuto scampo contro Sereda e Cheng, ma c’è stata un’altra sorpresa: il messicano Willars non è riuscito a rimontare su Rousseau ed è uscito anzitempo, complice un’eliminatoria sottotono.
Nella finalissima la Cina completa l’en plein – tutte le medaglie d’oro e quattro medaglie d’argento individuali su quattro, il massimo possibile: oro a Zhu Zifeng con 571.90 punti, argento a Cheng Zilong con 542.30 punti. Dopo aver eliminato Willars, Cassiel Rousseau batte anche Oleksii Sereda e si aggiudica il bronzo con 499.65 punti.