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Doppia crisi in Messico: il Comitato Olimpico taglia i fondi agli atleti… e la Federazione nuoto commissariata!

Pubblicato il Atleti, Cliff Diving, Diving, Estero, Grandi Altezze, High Diving, Inchieste, Road to Paris 2024, Tuffi

Dopo le Olimpiadi di Tokyo, il tuffatore messicano Ivan Garcia, tre volte olimpionico e bronzo a Londra 2012 nel sincro piattaforma, aveva già programmato un doppio intervento chirurgico alle ginocchia, che è andato piuttosto bene ma a seguito del quale dovrà saltare l’intera stagione 2022 per poter recuperare pienamente e provare a inseguire la quarta qualificazione olimpica. Questo potrebbe però non essere più possibile, e non dal punto di vista fisico bensì da quello finanziario.

La commissione nazionale per lo sport e l’educazione fisica (CONADE), che si occupa della parte finanziaria e sportiva degli atleti di prima fascia, ha espresso la propria insoddisfazione per i risultati di Tokyo 2020 da parte della maggior parte degli sportivi già lo scorso settembre, e ha deciso già ad agosto di decurtare la borsa di studio mensile originariamente elargita agli atleti qualificati ai Giochi, ma che hanno ottenuto risultati al di sotto di quelli attesi, da 30mila a 6mila pesos (da 1300 a 250 euro).

La decurtazione resterà fino al successivo buon risultato da qui ai Giochi di Parigi 2024 (Campionati Mondiali, Giochi Panamericani, Giochi del Centro America o gare giovanili), quando saranno aumentate o annullate, e il “bonus” da 30mila pesos sarà d’ora in poi valido solo dal momento della qualificazione olimpica fino alla disputa dei Giochi. Le nuove soglie di borsa di studio varieranno in base ai risultati ottenuti nelle competizioni ufficiali, saranno comprese tra 1700 pesos (circa 72 euro al mese), in caso di convocazione alle gare minori, e 75mila pesos (circa 3200 euro mensili) per i vincitori di medaglie d’oro continentali, mondiali e olimpiche, e resteranno in vigore fino alla gara internazionale successiva.

(Ivan Garcia e Randal Willars Valdez, medaglia d’argento in Coppa del Mondo a Tokyo lo scorso maggio. Foto: IG/@ivangarciapollo)

 

Garcia ha concesso una lunga intervista al portale Milenio, diffuso non solo in Messico ma anche negli Stati Uniti meridionali. “Devo valutare la questione della mia borsa di studio, perché da agosto non sono mai stato pagato e, per quanto possa amare i tuffi, devo contribuire al sostentamento della mia famiglia. Sono stato informato che i fondi sono stati tagliati a semila pesos, e voglio chiarire che non ho mai gareggiato per soldi ma per amore dello sport stesso: tuttavia se non cambieranno le cose, io non posso dedicare tutta la giornata allo sport per seimila pesos al mese, che non sono sufficienti nemmeno per la retta scolastica di mia figlia. Speriamo di poter risolvere la situazione e di poter raggiungere un nuovo accordo, perché mi piacerebbe partecipare alle Olimpiadi per la quarta volta e continuare a fare la storia.”

“CONADE è consapevole che mi sono infortunato nel corso del collegiale permanente, che ho sempre fatto il mio dovere da atleta e che non sono andato in giro a ubriacarmi o a fare disastri. Nel 2021 ho ottenuto una medaglia d’argento in Coppa del Mondo in Giappone e ho ottenuto un pass olimpico per il Messico, perciò spero che venga tenuto in considerazione questo risultato e non solo quello dei Giochi, per i quali fino all’ultimo c’è stato il rischio di non poter gareggiare. Al collegiale permanente presso il centro di preparazione olimpica non si sono mai accorti della gravità del mio infortunio, nonostante non riuscissi nemmeno a camminare bene, e sono riuscito ad avere una diagnosi solo a seguito di una risonanza magnetica esterna. Non potrò gareggiare né alle World Series né ai Campionati Mondiali.”

“È vero, abbiamo firmato un documento in cui per ottenere la borsa di studio dobbiamo fare un uso responsabile dei social network e non criticare il comitato olimpico, ma siamo in un paese con libertà di espressione. Con tutto il rispetto possibile, ma dall’altra parte dev’esserci anche il supporto al 100% dell’atleta, e abbiamo il dovere di alzare la nostra voce per far valere i nostri diritti. Io continuo a dedicarmi al mio dovere senza entrare in controversie, finché ho la possibilità di compierlo con i mezzi a mia disposizione – un sostegno economico, uno staff medico, e tutto ciò che serve a ottenere le migliori performance. Per ora sono in riabilitazione, e sto facendo del mio meglio per tornare al massimo della forma a seguito della ricostruzione del tendine del ginocchio sinistro: nel 2023 ci saranno due occasioni per ottenere qualificazioni olimpiche, e voglio esserci. Ma tra la famiglia e lo sport, la famiglia verrà sempre al primo posto.”

 

Questo ulteriore taglio si somma a quello del Fodepar, il fondo dedicato ai programmi “high performance” per la preparazione olimpica sportiva, soppresso insieme ad un altro centinaio di enti dal governo messicano a fine 2020 in quanto privo dei requisiti di trasparenza e integrità e quindi a rischio di corruzione. Questo fondo fu creato nel 1998 da una serie di enti, tra cui anche i corpi militari e la banca nazionale messicana, per sostenere a vita i vincitori di medaglie olimpiche. Il Fodepar garantiva agli atleti e agli allenatori vincitori di medaglie olimpiche una sorta di “pensione integrativa” compresa tra i 10mila e i 20mila pesos (400-800 euro). I fondi residui del Fodepar sono stati trasferiti alla federazione, che ha deciso di assegnare una somma “una tantum” ai vincitori di medaglie olimpiche e ai quarti classificati, ma soltanto agli atleti delle ultime due Olimpiadi o Mondiali, in quanto il governo ha ritenuto che la “pensione” sin qui ottenuta dagli atleti delle precedenti Olimpiadi siano stati già compensati.

Quindi German Sanchez ha ricevuto due milioni di pesos (circa 86mila euro) per il suo argento di Rio 2016, così come un milione (43mila euro) è andato a Gabriela Agundez e Alejandra Orozco, bronzo da 10 metri a Tokyo 2020, le quali riceveranno anche una borsa di studio mensile da 50mila pesos (2100 euro); altri premi minori sono andati alle altre coppie sincro Hernandez-Mendoza, Castillo-Celaya e Balleza-Berlin, tutte quarte classificate, e ancora alla Agundez, quarta in finale dalla piattaforma, e tutti riceveranno 41mila euro mensili (circa 1750 euro) fino alla prossima gara internazionale. Altri atleti, come la moglie di Ivan Garcia la campionessa Paola Espinosa, dovranno attendere una petizione per poter ottenere a loro volta una somma “una tantum”, ma la loro “pensione integrativa” sono state a sua volta cancellata.

(Paola Espinosa, argento nel 2012 con Alejandra Orozco nel sincro piattaforma. Archivio TuffiBlog.)

 

Il taglio è ancora più pesante per gli atleti che partecipano a gare non olimpiche, come il trampolino da 1 metro o i tuffi dalle grandi altezze: per loro la borsa di studio massima mensile ammonta (e solo in caso di medaglia d’oro) a 21500 pesos, o 930 euro. Questo taglio colpirà duramente in particolare gli high diver Adriana Jimenez, Sergio Guzman e Jonathan Paredes (che ha espresso pubblicamente il suo disappunto sui social), che all’ultima Coppa del Mondo hanno ottenuto risultati modesti: la Jimenez aveva già peraltro vinto una causa contro CONADE dopo che aveva annullato la sua borsa di studio a seguito della sua partecipazione a un programma televisivo (Exatlon) nel 2019, nonostante non fosse proibito dal regolamento. Questa nuova regola sembra quasi scritta apposta per “punirla”, nonostante sia di gran lunga una delle atlete più vincenti di questo sport, con due podi mondiali e un oro e un bronzo in Coppa del Mondo negli ultimi quattro anni, così come Paredes.

 

Nel mentre, la federazione messicana di nuoto, già al centro di diverse polemiche negli ultimi anni, è stata destituita dalla FINA lo scorso 17 gennaio dal direttore esecutivo della FINA, Brent Nowicki. La FINA non riconosce più la presidenza di Kiril Todorov, leader della federazione messicana dal 2009 e alla ricerca dell’ennesimo rinnovo triennale, a causa della sua condotta: la federazione non ha ottemperato a diverse disposizioni FINA (tra cui quella di fornire la propria documentazione anche in lingua inglese per ben sei volte dal 2013 al 2020) e si avviava a rieleggere per la quarta volta Todorov nelle elezioni dello scorso anno, apportando delle modifiche non approvate allo statuto che lo avrebbero favorito. L’emergenza coronavirus ha spinto poi a procedere a continue proroghe del mandato, ritenute inaccettabili dalla FINA.

Da settembre Todorov è inoltre indagato dal governo per appropriazione indebita di fondi, con i quali avrebbe comprato alcune proprietà immobiliari che, secondo l’indagine, non avrebbe potuto permettersi con il proprio reddito, e anche se non è stato arrestato gli è stato ritirato il passaporto e non può quindi lasciare il paese. Il processo inizierà il prossimo marzo.

La FINA (che ha già squalificato Todorov e la federazione nel 2016, a seguito dello scandalo che fece saltare i Campionati Mondiali in Messico nel 2017) ha costituito una Commissione Riorganizzatrice, che resterà in carica fino a luglio per portare la federazione a nuove, regolari elezioni al più presto e che gestirà ad interim tutte le attività degli sport acquatici in Messico; i membri, guidati dall’ex nuotatore Javier Diaz, non potranno candidarsi alla presidenza. Tra i membri della commissione due nostre conoscenze, la ex tuffatrice Laura Sanchez e la tuffatrice dalle grandi altezze Adriana Jimenez. Il Comitato Olimpico messicano appoggia i lavori della commissione, mentre Todorov ha intenzione di presentare appello al TAS di Losanna e ha chiesto a CONADE di coprire le spese legali.

I candidati alla presidenza della Federazione per le prossime elezioni sono al momento Fernando Platas, ex tuffatore di grande successo e argento a Sydney 2000 da 3 metri, l’ex nuotatore Felipe Muñoz Kapamas, oro alle Olimpiadi di Città del Messico 1968, e Miguel Valtierra, presidente di una delle maggiori squadre di nuoto dello stato, il Nuevo Leon.

 

Fonti: ESPN (1), Expansion Politica (1), La Jornada (1), Marca (1), Milenio (1, 2, 3).

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