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Mondiali Giovanili FINA: i presenti e i grandi assenti dalla competizionee

Pubblicato il Campionati Mondiali, Competitions, Diving, Estero, Gare, Giovanile, Nazionale Giovanile, Tuffi

A una settimana esatta dall’inizio dei Campionati Mondiali Giovanili FINA, che inizieranno il prossimo giovedì a Kyiv, possiamo iniziare a fare il punto sulle nazionali presenti, ma soprattutto sulle “big” che hanno deciso, per un motivo o l’altro, di non prendere parte alla competizione. È già certa infatti l’assenza di due squadre di peso come Gran Bretagna Australia, ed è estremamente probabile la mancata partecipazione (o la presenza con pochissimi atleti) delle nazionali asiatiche.

La Gran Bretagna ha annunciato nella giornata di ieri il proprio ritiro, adducendo la considerazione di diversi fattori e non ultime le problematiche relative al COVID; pur rimanendo concentrati sulla possibilità per i tuffatori britannici juniores di accedere a competizioni sportive di alto livello per farli progredire, la federazione ha deciso di rinviare al 2022 ogni trasferta competitiva. La nazionale britannica juniores ha subito diverse decisioni nel corso del 2020 che ne hanno rallentato i lavori, come la chiusura di Ponds Forge (il centro di preparazione giovanile) per quasi un anno, dall’inizio della pandemia e fino a ottobre dello scorso anno, peraltro con numeri limitati fino alla definitiva riapertura.

A inizio mese anche l’Australia aveva fatto presente che non avrebbe partecipato ai Mondiali giovanili. Le restrizioni australiane in tema di COVID sono state a lungo tra le più ferree al mondo, e ai problemi logistici della pandemia si sono aggiunti quelli finanziari: una trasferta a Kyiv sarebbe stata difficile per gli alti costi dei viaggi e dei soggiorni, per la possibilità di cancellazioni o della mancanza di voli disponibili, e per le restrizioni di viaggio di atleti minorenni che solo di recente hanno avuto l’autorizzazione a vaccinarsi. In accordo con gli allenatori e con le famiglie degli atleti, si è preferito concentrarsi su un aumento delle competizioni domestiche, rinviando anche in questo caso le trasferte al 2022.

Possiamo dedurre l’assenza di altre “big” dall’elenco dei giudici presenti alla manifestazione, rivelato a metà novembre: da regolamento, infatti, le nazionali con almeno quattro atleti devono tassativamente aggregare alla propria delegazione un giudice riconosciuto FINA, mentre quelle con tre o meno atleti ne hanno facoltà ma non sono obbligate. Poiché i giudici elencati per i Mondiali provengono da Colombia, Croazia, Egitto, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lituania, Polonia, Russia, Spagna e Sudafrica, possiamo avere la ragionevole certezza che le loro delegazioni saranno a vario titolo presenti: poiché spicca l’assenza di tutte le nazionali asiatiche di rilievo – Cina, Corea del Nord, Giappone, Malaysia e Singapore – possiamo dedurre che queste squadre porteranno pochissimi atleti o saranno del tutto assenti. Propendiamo per questa ultima ipotesi per la federazione cinese, le cui politiche di protezione nei confronti degli atleti sono più che note e che già nel 2020 avevano deciso di disertare la manifestazione, prima del rinvio: inoltre c’è da considerare che le altre nazioni, come l’Australia, avrebbero problemi logistici e finanziari per un viaggio intercontinentale.

Sarà invece presente, almeno stanti le dichiarazioni del comitato organizzatore, la Corea del Sud.

Si evidenzia anche l’assenza degli Stati Uniti, che hanno prima annunciato e poi ritirato in corsa la squadre, e quella del Canada, la cui federazione tace sull’eventuale partecipazione a Kyiv e che probabilmente ha deciso di puntare tutto sui Giochi Giovanili Panamericani, in corso – per quanto riguarda i tuffi – da questa sera e fino al 28 novembre a Cali, in Colombia. A partecipare ai PanAm juniores, aperti agli atleti dai 17 ai 22 anni, sono solo gli atleti della categoria “A”: pertanto nazioni come Brasile e Colombia hanno deciso di far restare in “bolla” gli atleti di questa competizione per poi aggregare i nazionali della categoria “B” e inviarli a Kyiv, in tempo per i Mondiali giovanili.

Quasi al gran completo l’Europa continentale: tutte presenti Austria, Bielorussia, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Russia, Spagna, Svezia, Turchia, Ungheria e ovviamente i padroni di casa dell’Ucraina.

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