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NewSplash: anche Matos si confessa.

Pubblicato il Atleti, Diving, NewSplash, Tuffi

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Fonte articolo: O Dia.

Dopo il coming out di Matthew Mithcam e quello più recente di Tom Daley ecco arrivare un altro “emulo”: si tratta di Ian Matos, giovane atleta brasiliano.

Un piccolo pensiero personale a proposito di queste “rivelazioni”: c’è ancora bisogno di sbandierare al mondo il proprio orientamento sessuale? Non che ci sia nulla di male ed ognuno è libero di fare ciò che ritiene più giusto, nella speranza però che non sia solo una trovata publicitaria.

Vi lascio all’articolo!

Nella sua intervista al giornale di Rio de Janeiro (dove si è appena trasferito, entrando nella polisportiva della Fluminense) “O Dia”, pubblicata mercoledì scorso e ripresa dalle maggiori testate online del paese, il tuffatore brasiliano Ian Matos ha dichiarato la sua omosessualità.
Matos è stato tre volte campione nazionale da 1 metro e, complice anche la rinuncia di Castro, è l’attuale campione nazionale da 3m; ha anche al suo attivo un bronzo al Grand Prix 2012 nella tappa di Fort Lauderdale, nel sincro 3m (con Luiz Felipe Outerelo).
Poiché il Brasile è paese ospitante, fatta salva l’eventuale formazione di altre coppie di sincro, la coppia Matos-Outerelo sarà certamente presente nella finale del sincro 3m alle Olimpiadi di Rio, mentre Matos dovrà impegnarsi e competere contro altri tuffatori per guadagnare uno dei due posti garantiti ai brasiliani nella finale da 3m.
Nella sua intervista Matos si sofferma molto sulla difficoltà del vivere l’omosessualità in molte zone del Brasile, dove la mentalità è piuttosto chiusa rispetto alle grandi città (“da gay, per essere trattato come uguale, devi dimostrare di essere superiore alla media”), e che dopo essersi trasferito prima a Brasilia, poi a Rio de Janeiro, ha potuto accettare con più facilità la propria omosessualità. Matos dice di essere stato sempre consapevole della sua inclinazione ma di non aver informato altri prima di oggi, a parte le sue due sorelle, e teme che la reazione del padre non sarà buona, mentre è più fiducioso in quella della madre. Divertito, aggiunge che l’unico pericolo dell’essere apertamente dichiarato è quello di perdere sponsor, ma essendo egli privo sia di mezzi che di finanziamenti, non sarebbe un grande problema.
Matos afferma di essere stato ispirato da Tom Daley, che ha incontrato personalmente già nel 2011 insieme al resto della delegazione inglese (con cui ha stretto amicizia), ma di non essere d’accordo con la rivista Attitude, che l’ha eletto “uomo più sexy dell’anno”: anche se trova Tom “molto amichevole”, pensa che ci siano persone più attraenti, e fa il nome di un’altra nostra conoscenza, Constantin Blaha.

1 commento

  1. Lerry Broccardo

    Ho letto sia la riflessione che l’articolo e direi che mi trovo d’accordo con entrambe le parti. Personalmente penso che non ci sia l’esigenza di farne un comunicato stampa, penso però che le difficoltà a dichiarare sempre il falso o quasi ( dove si va, chi si ama, chi si frequenta etc. ) all’interno di gruppi o amicizie sportive, sia palese per molti sportivi. Chi fa parte di un gruppo è normale che menta per paura di essere additato o estromesso, paure talvolta infondate e fondate dipende da chi ci circonda……. Da qui però farne un comunicato….. questa cmq è solo la mia opinione, e vi ringrazio anticipatamente per l’attenzione….. Lerry

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