Nicola Marconi
Con un breve comunicato sul sito ufficiale nel corso del pomeriggio di ieri, il Bureau della FINA si è riunito e ha confermato la volontà di escludere atleti, allenatori e giudici provenienti da Russia e Bielorussia, che non potranno dunque prendere parte ai Campionati Mondiali di Budapest 2022.
La FINA ha inoltre annullato l’assegnazione di una serie di eventi sportivi degli sport acquatici che dovevano essere organizzati dalla Russia, come i Campionati Mondiali di nuoto in vasca corta e i già sospesi Campionati Mondiali juniores di nuoto: sarà cura della federazione internazionale trovare nuovi paesi che organizzino l’evento – i colloqui riservati sono già in corso – e possibilmente nelle stesse date.
Nei giorni scorsi alcune federazioni nazionali, tra cui Svizzera, Germania e Polonia, avevano annunciato che avrebbero boicottato i Campionati Mondiali se fosse stata permessa la partecipazione ai russi.
Dopo aver comunicato questa decisione alla federazione russa, la FINA è stata informata del fatto che nessun atleta acquatico russo prenderà parte agli eventi FINA per il resto dell’anno. Non vedremo quindi tuffatori di quella nazione alle World Series, ai Grand Prix, e nell’eventuale Coppa del Mondo dalle grandi altezze.
La decisione segue quella della LEN, che già a inizio mese aveva escluso gli atleti acquatici di Russia e Bielorussia da ogni competizione fino a nuovo ordine. A meno che non si raggiunga una pronta risoluzione del conflitto in Ucraina, dunque, non vedremo tuffatori russi in nessuna gara nel 2022, né europea né tantomeno mondiale.
In un procedimento separato, la FINA aprirà un’inchiesta nei confronti di un nuotatore russo che ha partecipato a una manifestazione a favore dell’invasione dell’Ucraina, per stabilire eventuali provvedimenti disciplinari.
Decisione immonda della FINA. Una vergogna.