Menu Chiudi

Campionati Europei: Budapest – finale stellare dalla piattaforma, vince Bondar! Giovannini dodicesimo

Pubblicato il Campionati Europei, Competitions, Diving, Gare, Results, Risultati, Tuffi

Come accade ormai da diversi anni, la finale maschile dalla piattaforma è, oltre alla gara conclusiva dei Campionati Europei di tuffi, anche la specialità più attesa della settimana: sono diversi gli atleti di livello mondiale in Europa e anche dopo il ritiro di un protagonista come Benjamin Auffret c’erano tutti i presupposti per una gara indimenticabile. Tra i dodici finalisti anche l’azzurro Riccardo Giovannini, qualificatosi dopo il decimo posto in eliminatoria, mentre Andreas Larsen è stato il primo tra gli eliminati.

Nessuna pretesa di medaglia per Giovannini, che ha compiuto 18 anni lo scorso marzo e già al secondo Europeo, ma l’obiettivo era quello di una gara di alto livello per migliorare il punteggio dell’eliminatoria e, se possibile, scalare qualche posizione. Così purtroppo non è stato: dopo una buona prima parte di gara sempre tra i 62 e i 63 punti (doppio e mezzo rovesciato, triplo e mezzo avanti e triplo e mezzo ritornato) è arrivato purtroppo un errore importante sul triplo indietro dalla verticale, finito abbondante: per lui solo 28.05 punti, un punteggio che ha azzoppato la sua gara facendolo precipitare all’ultimo posto. Avrebbe avuto bisogno di due ottimi tuffi per provare ad agguantare almeno il decimo posto del mattino, ma nemmeno il triplo e mezzo indietro è stato al livello delle sue capacità (54.45 punti) e i 72 punti sul doppio e mezzo indietro con avvitamento non sono bastati. Per lui quindi il dodicesimo posto con 342.90 punti, ma l’esperienza delle finali europee – e di questa in particolare, davvero di altissima qualità – lo aiuterà a crescere e a migliorarsi per le stagioni future.

In vetta infatti i big hanno dato spettacolo, e non sono mancati i tuffi premiati con uno o anche più “10”: l’ucraino Oleksii Sereda, che aveva iniziato con tre 10, ha purtroppo lasciato subito la lotta ferocissima per le medaglie a causa del quadruplo e mezzo avanti completamente sbagliato. Oro stravinto da Aleksandr Bondar, con una media superiore ai 90 a tuffo e un punteggio finale di 564.35 punti, un risultato che lo pone in diretta competizione con i cinesi per le prossime Olimpiadi! Argento un po’ generoso per Tom Daley, che ha sì tirato fuori due tuffi in zona 100 punti e uno vicino ai 110, ma ha anche commesso due errori, uno sul triplo e mezzo ritornato e uno sul triplo e mezzo indietro, che la giuria ha premiato in modo inatteso anche secondo il parere di diversi addetti ai lavori: poco più di tre punti di vantaggio per il britannico sull’altro russo Viktor Minibaev, più regolare di Daley ma con soli due tuffi sopra i 90 punti – 530.05 i punti per lui.

La migliore gara di sempre invece per il tedesco Timo Barthel, che pur avendo raggiunto quota 499 punti non è riuscito neppure a salire sul podio, indice dell’elevatissimo livello raggiunto in questa finale.

4 commenti

  1. Gianni

    Che finale! Penso che alle olimpiadi ci sarà da divertirsi.

    Caro Nicola, vorrei chiederti una cosa. Nel turno eliminatorio il nostro atleta Larsen è stato penalizzato dai giudici per essersi avvicinato troppo alla piattaforma durante un tuffo, rischiando l’incolumità. Ti chiedo: è più rischioso, in tal senso, il ritornato o il rovesciato?

    Un salutone

    • Nicola Marconi

      Ciao Gianni!
      In ottica di “rischio” nessuno dei due tuffi sarebbe pericoloso. Ma è anche vero che se un atleta commette qualche errore tecnico, qualsiasi tuffo puó diventare rischioso.
      Dipende quindi tutto dallo stato di forma e da quello mentale di chi esegue il tuffo

  2. Ilaria

    Caro Nicola, come al solito complimenti per tutto ciò che hai fatto e continui a fare per questo sport: prima da atleta, ora da allenatore e divulgatore. La mia curiosità riguarda i tuffi di Tom Daley e, in particolare, il triplo e mezzo avanti con un avvitamento: per quanto sia ormai tardi per lui modificare la tecnica del tuffo, mi sono sempre chiesta se non gli convenisse eseguire l’avvitamento all’inizio e poi la carpiatura e i salti mortali, così da evitare che l’avvitamento in chiusura lo faccia “sbandare” compromettendogli un’entrata pulita (come spesso gli accade in questo tuffo).
    Un salutone!

    • Nicola Marconi

      Buongiorno Ilaria!
      È presto detto: in quel determinato tuffo serve molta rotazione e partendo prima con l’avvitamento non riuscirebbe ad imprimergliela.
      Per farlo dovrebbe forzare molto e il risultato finale, nell’entrata in acqua, sarebbe molto peggio.

I commenti sono chiusi.

Share via
Copy link